1960-1962
Dove abitavo io c’erano due amici, che come me all’età di 11 anni già suonavano: Vittorio Adami pianoforte e fisarmonica e Alfredo Vedovati batteria.
Io entrai nel gruppetto con la chitarra e il mandolino.
Ci trovavamo a casa di Vittorio, perché il pianoforte era lí e Alfredo, che abitava vicino, portava la batteria, si può dire fatta in casa.
I piatti erano delle seghe circolari sdentate.
La mia chitarra era elettrificata alla casereccia.
Mio fratello ed io ci mettemmo con tanta pazienza ad avvolgere con il filo di rame (che allora si comprava a peso) la bobina del pick-up.
Poi prendemmo un magnete dagli sportelli degli armadi da cucina, che sistemammo al centro della bobina di rame.
Il tutto lo inserimmo in una scatoletta di metallo da siringhe internamente isolata.
Le estremità della bobina le saldammo a un cavo schermato, che terminava con un Jack da inserire nell’ingresso dell’amplificatore.
Questo era il pick-up completo, che fissato su una piastra di legno, mettemmo al centro del foro acustico della chitarra.
Dalla chitarra con un potenziometro, potevo regolare il volume.
Come amplificatore usavo l’ingresso “Fono” della radio, che non era esattamente adatto alla chitarra, ma a noi andava bene così.
Chi aveva mai sentito parlare delle norme RIAA?
E via! Così si andava.
Facevamo le prove spesso e nei dintorni si sparse la voce, che nella zona c’era un complessino musicale, tanto che presto la parrocchia di San Salvatore e l’annesso Seminario di Foligno ci chiesero di fare un po’ di musica durante una festa religiosa.
Noi accettammo entusiasti.
Seguirono poi altri spettacoli pomeridiani al “Circolo Cittadino”, dove noi accompagnavamo i bambini, che cantavano le canzoni dello “Zecchino d’Oro”.
Anche a carnevale suonavamo e accompagnavamo le canzoni cantate dai bambini.
Naturalmente era tutto fatto in casa e senza tante pretese. Però era divertente.
Seguirono poi altre occasioni dove suonammo anche fuori Foligno, e nel febbraio del 1962 a Colle San Lorenzo il nostro gruppetto con il nome “The Diamonds” aveva, si potrebbe dire, già un aspetto “professionale” e si presentò per la prima volta ad un pubblico numeroso.
1963 “THE BOYS”
All’inizio del 1963 fui contattato da Lucio Casalini, che voleva formare un complesso musicale. Così nacque il gruppo “The Boys”.
Ecco la Formazione:
Lucio Casalini “Patrizio”, Canto
Roberto Moretti, Piano
Luciano Piccinno, Chitarra “Framus”
Piero Riommi, Batteria
Chitarrista di S.Eraclio (di cui non ricordo il nome)
In principio con “The Boys” si provava a casa del tastierista, ma poi per non sentire le lamentele dei vicini, prendemmo in affitto un localino al centro e li provando di pomeriggio potevamo fare il chiasso voluto.
Mettendo ognuno la sua parte “The Boys”, comprarono un’amplificazione “Davoli-Ecorec 2” da 70 w. valvolare con eco che per quell’epoca era il “non plus ultra”.
1964-1965 “THE RIDERS”
Il gruppo nasce nel 1964 a Foligno
Ecco la prima Formazione:
Lucio Casalini “Patrizio”, Canto
Roberto Moretti, Piano, Tastiere, Basso e coro
Luciano Piccinno, Chitarra “Framus” e coro
Sergio Raponi, Batteria
Gino De Dominicis Chitarra “Framus e Basso
Roberto Moretti, era molto bravo e in grado di suonare keyboards e anche il Basso a seconde delle necessità musicali.
Il batterista Sergio Raponi, in precedenza aveva fatto parte di un’altra formazione senza particolari aspirazioni tanto che finito il militare, venne con noi. Fu proprio Sergio Raponi a dare il nome al nostro gruppo perché “The Boys” sembrava troppo elementare.
Gino De Domicis chitarrista e bassista aveva monta esperienza, anche come solista. La sua specialità era l’interpretazione dei brani degli “Shadows”, che allora erano molto in voga
Non avevamo solo una divisa, ne facemmo fare tre o quattro diverse per ogni occasione.
Colori sgargianti e cangianti, camicie con pizzi di diversa lunghezza, maniche sblusate o attillate, giacche strane da palcoscenico tanto che una giacca, un paio di camicie e un medaglione, che ho usato in una foto, finirono poi nel guardaroba di mia figlia Monica.
Il nostro era un repertorio principalmente da ballo, Beatles, Rolling Stones e gruppi italiani che andavano per la maggiore.
Si suonava quasi tutte le domeniche pomeriggio al “Roof Garden dell’Hotel Umbria” a Foligno e il sabato sera d’inverno al “Nuovo Mondo” di Montefalco, mentre d’estate alla “Terrazza Oliva” di Trevi.
Ma questo è per citare alcuni posti perché all’epoca non c’erano i floppy disk, non c’erano le basi pronte, non c’era chi faceva finta di suonare o di cantare come fanno oggi, che si vendono pur di stare sul palco, gli orchestrali dovevano saper suonare veramente ed è per questo che suonavamo un po’ dappertutto, erano i proprietari delle sale da ballo, che ci venivano a cercare a casa e non come oggi, che devi pregare per suonare o fare finta.
Per questo non avevamo tempi morti, meno il mese di Novembre, che era ed è tuttora dedicato al ricordo dei defunti.
Generalmente ci si spostava con due/tre auto a seconda del tragitto e delle attrezzature portate, ma era sempre la vecchia “Fiat 600 Familiare” bianca del padre del pianista, che faceva il carico maggiore e arrancava e sbuffava senza mai dire di no.
Per come era carica, poteva essere paragonata alla “313 di Paperino” quando andava al mare coi nipotini, è un ricordo bellissimo, che ancora ci portiamo dentro.
Il 16 dicembre 1965 facemmo una serata a “San Eraclio” dove anche Gino partecipò, ma già il 31 dicembre 1965 serata di “San Silvestro” con “Nico Fidenco” a Trevi Gino non faceva piú parte dei Riders.
Infatti Gino De Dominicis, decise di comune accordo con tutti noi di lasciare il gruppo per impegni presi in altro ambito e questo ci fece gioco perché potemmo mettere un vero basso di cui sentivamo la mancanza, nella persona di Piero Giuliani.
Nel 1967 vincemmo il concorso Eurodavoli per la zona Foligno, Spoleto e comuni limitrofi, al “Salone delle feste” del dopolavoro ferroviario di Foligno, di cui c’è anche la foto nel sito e nello stesso anno vincemmo anche il concorso “Note in festa” al salone del “Convitto dei Salesiani” ad Assisi.
Ce ne fu anche un altro dove arrivammo solo secondi perché tra le tre canzoni da eseguire, una doveva essere una composizione propria.
Noi eseguimmo un brano del nostro amico “Mac Porter” dal titolo “Adelaide” (Adeled) che essendo amico del fratello del nostro organista e anche conosciuto cantante di colore, molto spesso veniva ad accompagnarci e cantava qualche canzone.
Quando poi la giuria scoprí che la canzone non era nostra, ci disse che non era ammissibile, litigammo un bel po’ con la giuria e con i primi classificati.
Lucio aveva intrapreso un’altra strada e anche Luciano voleva continuare ad un livello superiore, cosí di comune accordo ” The Riders” decisero che era finita li, anche perché il batterista (Sergio) che era pasticcere, quando a mezzanotte o alle una finivamo di suonare, mentre noi andavamo a dormire, lui se ne andava in negozio a fare gli impasti per i cornetti del mattino successivo e questo era veramente molto stancante. Roberto poi qualche anno dopo si trasferí in pianta stabile a Cuba con la famiglia, dove formò un buon complesso.
A partire dal 2010 siccome Luciano ogni anno tornava per le ferie estive, abbiamo pensato di riunirci per una sana rimpatriata montando ogni volta le attrezzature all’aperto sul prato, divertendoci da matti e ricordando il passato e ridendoci sopra.
Cosí abbiamo fatto per circa quattro o cinque anni prima di essere fermati dagli acciacchi dell’età.
Nel 2013 Luciano fece la base di “Peace Pipe” con il computer e con la chitarra acustica e siccome Gino quel brano lo conosceva bene, gli chiese di fare la parte solista. Questa registrazione si trova nel sito sotto il menu “MUSICA”.