I primi passi.
Le serate con il complesso “The Boys”
Prima Formazione:
In principio con “I Boys” si provava a casa del tastierista.
Tutti insieme comprammo un’amplificazione Davoli “Ecorec 2°” da 70 w. a valvole con eco, che per quell’epoca era il “non plus ultra”.
“The Boys” cambiano in “The Riders”.
Il gruppo naque nel 1964 a Foligno.
Una certa professionalità si raggiunse dopo un anno di prove e serate.
Si suonava quasi tutte le domeniche pomeriggio al Roof Garden dell’Hotel Umbria a Foligno, il sabato sera d’inverno al nuovo mondo di Montefalco, mentre d’estate alla Terrazza Oliva di Trevi.
Ma questo è per citare alcuni posti.
All’epoca non c’erano i “Floppy Disk”, non c’erano le basi pronte, non c’era, chi faceva finta di suonare o di cantare, come si fa oggi.
Le orchestre dovevano saper suonare veramente ed è per questo che suonavamo un po’ dappertutto.
Erano i proprietari delle sale da ballo, che ci venivano a cercare a casa. Per questo non avevamo tempi morti, tranne il mese di Novembre, che era ed è tuttora dedicato al ricordo dei defunti.
Generalmente ci si spostava con due/tre auto a seconda del tragitto e delle attrezzature portate, ma era sempre la vecchia Fiat 600 familiare bianca del padre del pianista, che faceva il carico maggiore e arrancava e sbuffava senza mai dire di no. Per come era carica, poteva essere paragonata alla 313 di Paperino quando andava al mare coi nipotini, è un ricordo bellissimo.
Nel 1965, l’altro chitarrista Gino De Dominicis bravissimo interprete degli Shadows, decise di comune accordo con tutti noi di lasciare il gruppo per impegni presi in altro ambito e questo ci fece gioco, perché potemmo mettere un vero basso di cui sentivamo la mancanza, nella persona di Piero Giuliani.
Lucio e anche Luciano volevano continuare ad un livello superiore, cosí di comune accordo decidemmo, che era finita li, anche perché il batterista (Sergio) era pasticciere e quando di notte finivamo di suonare, mentre noi andavamo a dormire, lui se ne andava in negozio a fare gli impasti per i cornetti del mattino successivo. Lavoro molto stancante.
Articolo di un giornale locale.
Servizio su Concorso “Italia Beat” a Foligno.
“The Riders” Formazione (in basso):
La Fender Stratocaster di Gino
il suo Binson Echorec 2…
(fac-simile)
…e il Binson 40W
(fac-simile)
La mia prima “Fender”. Una Jazzmaster del 1966 color Corallo.
Questa chitarra mi accompagnerà fino al 1977.
La vendetti a un famoso musicista di Colonia “Arno Steffen”, che non aveva solo una Band “LSE” ma era anche compositore di musica da Film per la “WDR”.